Mentre nel mondo dell’arte si disquisisce sulla reale localizzazione di un disegno di Leonardo da Vinci, che alcuni affermano trattarsi di un paesaggio del Valdarno, mentre altri asseriscono che il soggetto ritratto siano le cascate delle Marmore, c’è chi va oltre. Un giovane sanremese individua un disegno “segreto” nell’opera del grande genio toscano.
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Il disegno a cui ci si riferisce è il noto “Paesaggio con fiume” di Leonardo da Vinci (conosciuto anche come “Paesaggio del Valdarno”), ritratto su carta e dalle dimensioni di cm. 19 x 28,5, opera datata 5 agosto 1473.
La persona in questione è John Alexander Pellegrino, 30 anni, da sempre appassionato della vita e delle opere del genio di Vinci, che ha analizzato e studiato con lo sguardo puro dell’artista il disegno “Paesaggio con Fiume”, conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.
Il giovane appassionato sanremese ha depositato presso un notaio lo studio effettuato ed ora cerca qualcuno con cui condividere l’intuizione.
Guardare oltre a ciò che appare è uno dei probabili espedienti per trovare la chiave che possa svelare alcuni dei misteri che aleggiano intorno alle opere di Leonardo.
L’opera proviene dal Fondo Mediceo Lorenese. La firma sul disegno, vergata con l’inconfondibile scrittura mancina speculare di Leonardo, riporta “Dì de Sta Maria della Neve / Adì 5 daghosto 1473”. Si tratterebbe del “primo disegno di puro paesaggio” nell’arte occidentale, trattato cioè con dignità autonoma, svincolato da un soggetto sacro o profano.
Ciò che si discerne nel disegno è un paesaggio, probabilmente quello di Montevettolini. Tra due promontori scoscesi, punteggiati da castelli e da altri segni della presenza umana, si apre la veduta di un fiume, con alberi, cespugli e in lontananza campi coltivati. L’artista ha usato un tratto leggero per evocare il vento tra gli alberi e uno più spesso per le rocce e le cadute d’acqua, mentre per il castello a strapiombo usò contorni netti.
Ma che cosa potrebbe celarsi in questo piccolo disegno di Leonardo?
Per sorprendersi, basta ruotare di 180° il disegno, ovvero capovolgerlo, ed ecco che, abbandonato il paesaggio fluviale e campestre, con colline, rocce e corsi d’acqua, questo lascia spazio ad una scena di mare, con un veliero a vele spiegate, una grotta, una laguna con pontili e canoe, quasi una rivelazione. La collina diviene quindi la chiglia del veliero che taglia la superficie dell’acqua, lasciando dietro a sé una evidente scia. La conformazione rocciosa che si vede nella cascata rappresenta le vele e la cascata stessa diventa il drappeggio della nave.
Un disegno nel disegno, due paesaggi uno dentro l’altro, a seconda del punto di osservazione, forse un messaggio sotteso che Leonardo, alla giovane età di 22 anni, voleva lasciare ai posteri.
La visione si ribalta come in uno specchio e la realtà non è più ciò che sembra…
Un ulteriore “tassello” questo che si aggiunge alla storia vinciana, certamente un “atto d’amore” da parte di John Alexander, che sin dalla più tenera età ha ammirato e studiato la vita e le invenzioni del grande Leonardo.
“Io questo personaggio l’ho adorato – continua John Alexander – perché oltre a saper disegnare, dipingere, inventare qualsiasi cosa, era scultore, musicista e tutto, ho detto questo è un uomo fantastico. E da lì è cominciata la mia passione sfrenata”.
Un piccolo grande mistero, quello del veliero nascosto nel paesaggio: un lato esoterico di Leonardo ancora tutto da decifrare.
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